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Ritornano i "Creativi di Craiova"

Golferati e gli sgomberi

Dopo la "Birra Peron" e "Aquila delle ruspe" dei mesi scorsi sono tornati attivi i mitici "pubblicitari di movimento". Questa nuova proposta riguarda il tema del campo da Golf sulla collina bolognese e il nuovo tormentone sugli sgomberi del nostro amato sindaco Sergio Gaetano Cofferati, due delle sue ultime lodevoli attivit� per la citt� di Bologna
Siamo gli stessi che abbiamo ideato l'adesivo della "Birra Peron" e il manifesto di "Aquila delle ruspe" che immortalava il Coffy sulla ruspa nel Lungoreno.
13 maggio 2006

Cofferati golfista Dopo alcuni mesi di silenzio e ispirazione siamo tornati attivi con una nuova proposta pubblicitaria riguardante il nostro/vostro amato sindaco Sergio Gaetano Cofferati e le sue lodevoli attivit� per la citt� di Bologna.
Siamo gli stessi "pubblicitari di movimento" che abbiamo ideato l'adesivo della "Birra Peron" e il manifesto di "Aquila delle ruspe" che immortalava il Coffy sulla ruspa nel Lungoreno.
Siamo ragazzi di Craiova, la stessa citt� da dove partono i nostri fratelli rom "caramidai" (che nella nostra lingua sta per "costruttori di mattoni"), quelli dalle braccia poderose che, da clandestini, senza tutele e diritti, per poche decine di euro al giorno, impastano la sabbia con la calce e la mettono tra i "caramida" (i mattoni) per costruire le vostre case.
Noi, per�, a differenza dei nostri fratelli, non siamo muratori o manovali: siamo creativi.
E' per questo che ci sentiamo molto vicini ai napoletani. Nonostante a Craiova ci siano seri problemi d'esistenza, per mangiare e per far crescere i bambini, restiamo un popolo molto ottimista, quindi, quando possiamo, ci divertiamo.
Perci�, avendo saputo che, a Bologna, c'� un sindaco che contro i nostri fratelli rumeni (gi� disgraziati per essere costretti a vivere nelle baracche lungo il fiume Reno) vuole mandare le ruspe, abbiamo deciso di fronteggiarlo con l'ironia.
Del resto, la vita va vissuta in modo spensierato, anche perch� ad essere tristi e sconsolati si fa sempre in tempo.
Cofferati con elmetto Sappiamo che il vostro Cofferati � rabbioso e pieno di rancore, ma non pensiate che Solomon, il sindaco di Craiova, sia da meno. Leggete cosa ha dichiarato ai giornali il 4 maggio 2005: "Io ci piscio sopra su questi figli di puttana, zingari vagabondi, imbroglioni, puzzolenti e hooligans. Sono l'8 % della popolazione e ci creano un sacco di problemi. Queste merde sono sempre a chiederci diritti supplementari e, adesso, c'� perfino qualcuno che vorrebbe eleggere un loro consigliere... Sono scioccato dall'idea".
I nostri fratelli rom che vivono a Bologna ci hanno raccontato che queste parole le hanno sentite da un certo signor Borghezio che, quando abitavano al vecchio albergo dei ferrovieri di via Casarini, era andato a metter loro paura con un gruppo di uomini in camicia verde.
A quanto pare, anche da voi sta crescendo un clima di intolleranza e di discriminazione.
Vi sollecitiamo su questo perch�, anche in Romania, sta salendo di intensit� la propaganda nazionalista. Gli ex agenti della polizia segreta di Ceausescu (la Securitate), attraverso campagne scioviniste e antisemite, cercano capri espiatori tra gli ungheresi, gli ebrei, i rom oppure agitano lo spauracchio degli anarchici e dei satanisti.
Noi creativi, a Craiova, ci incontriamo solitamente al bar Keops, frequentato anche da anarchici, giovani antifascisti, punks e rockers. Negli ultimi mesi questo locale � stato preso di mira dalla polizia, con continui raid sia di agenti in borghese, sia di militari in antisommossa.
La polizia rumena usa anche i mass media per scoraggiare eventuali proteste contro le violenze, gli abusi e le azioni repressive contro le minoranze (che siano rom o anarchici). Infatti, quando prendono di mira gli zingari, spuntano sui giornali storie di furti, morti e violenze carnali che sarebbero opera degli stessi.
La grande sorpresa � arrivata il giorno in cui il canale principale della Romania - Pro TV - ha fatto un servizio sul movimento satanico a Calafat (una piccola citt� al sud di Craiova) sintomo premonitore di una minaccia pi� grave: l'estensione del movimento anarchico a Craiova, che, ingrossando le sue fila, "spinge la popolazione verso la disobbedienza civile".
La citt� di Craiova � un tipico esempio del potere che ancora hanno gli ex agenti dei servizi segreti, che oggi si sono piazzati in posti chiave e non gradiscono chi ficca il naso nei loro affari, siano essi giornalisti o attivisti dei movimenti: intimidazioni, minacce, avvertimea a Craiova, come in tante altre citt� della Romania, per motivi di povert� materiale molti bambini vengono abbandonati. E' aumentato il tasso di mortalit� infantile. In molti casi, i bambini affidati agli istituti sono mentalmente o fisicamente handicappati. La maggior parte di loro soffre di denutrizione e non riceve alcun tipo d'educazione. Le strutture scolastiche pubbliche sono molto carenti e mancano i mezzi didattici. Pochi possono permettersi di acquistare quaderni, penne, matite e libri.
Le precarie condizioni di vita delle famiglie, l'esclusione sociale e il desiderio di trovare nuove opportunit� altrove, sono state tra le principali ragioni per cui la comunit� Rom di Craiova ha intrapreso, agli inizi degli anni novanta, subito dopo la caduta di Ceaucescu, un progressivo esodo in diverse direzioni: Germania, U.S.A. ed infine anche l'Italia.
Per pagare il viaggio molti hanno venduto (a 400 euro) il mezzo ettaro di terra che possedevano o hanno fatto dei debiti.
Anche per questa diaspora, negli ultimi 5 o 6 anni, decine di migliaia di ettari di terreni agricoli hanno cambiato proprietario, acquistati da investitori italiani, francesi o arabi che hanno comprato la terra a prezzi contenuti, in attesa del 2007 per le sovvenzioni agricole dall'UE oppure per rivenderla con un guadagno consistente.
E mentre i rumeni diventano tra le etnie migranti pi� numerose in Italia, gli investitori italiani sono i pi� grandi acquirenti di terreni agricoli in Romania.
Ma mentre gli italiani sono accolti a braccia aperte dai governanti rumeni, i rom di Craiova, perseguitati e inseguiti in Romania, continuano ad essere maltrattati e cacciati dai governanti italiani, siano essi approdati a Bologna piuttosto che a Torino, Milano o Roma.
Questa gente, prima sedentarizzata a forza dal regime di Ceausescu, poi perseguitata e costretta a fuggire dopo la caduta del dittatore, non chiede nient'altro che un frammento di terra sul quale mettersi. Un brandello inutile alla citt�, che per� a loro viene negato.
Lo chiedono senza una parola di protesta, o un gesto di stizza. Silenziosi e anonimi, come quando la sera, ritornando da dieci ore di lavoro nei cantieri, inforcano i sentieri lungo l'alveo del fiume Reno per passare la notte nelle baracche. I nostri fratelli rumeni hanno la pazienza di chi non si aspetta nulla. Sanno di non avere diritti e scrutano gi� la strada che li porter� in un altro luogo. In un punto meno esposto, pi� marginale, sottratto alla vista, dove occultarsi.
Sanno che andare � la loro condizione, se vogliono scamparla.
Non hanno aspettative perch�, come racconta un vecchio detto rumeno, sono l'anticamera della delusione.

�opyrayot "I creativi di Craiova"

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