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Aldo Nove a Vag 61 venerdì 28 Aprile

Storie di ordinaria precarietà

Aldo Nove Sono passati pochi giorni dal 10 aprile, le elezioni hanno avuto un risultato fragilissimo e difficile da decifrare, già sono cominciate le polemiche sulla precarietà del lavoro e dei lavoratori. C'è chi, giustamente, chiede al nuovo Governo di impegnarsi ad abrogare la legge 30 che ha portato alle stelle la precarizzazione; c'è chi (come Treu) vorrebbe limitarsi ad abolirne gli aspetti peggiori come il job on call, il contratto di inserimento, lo staff leasing; e c'è chi (come Berlusconi) vorrebbe una grande coalizione con la sinistra per mantenere la legge cosi com'è, come chiede anche la Confindustria di Montezemolo.

Flessibilità/precarietà non è un problema per addetti ai lavori: politici, sindacalisti, imprenditori, economisti e giornalisti.
Diversi di questi signori si dimenticano che dietro le parole flessibilità/precarietà ci sono le storie di donne e uomini in carne e ossa, i lavoratori precari/flessibili. Per non diventare come loro, i giovani francesi hanno occupato per settimane università, licei e piazze, hanno bloccato treni e autostrade, fronteggiando la durezza della polizia di Sarkozy, facendo retrocedere Chirac e Villepin.

E’ per questi ragioni che VAG61, anche in preparazione delle manifestazioni europee del 1° maggio precario, ha organizzato per

Venerdì 28 aprile,
alle ore 21 (puntuali),
presso l'Officina dei Media Indipendenti
di via Paolo Fabbri 110 a Bologna
una serata di narrazioni sulla precarietà.

Lo scrittore ALDO NOVE presenterà "Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese", una bella e sconvolgente antologia dedicata alla vita, al dolore e alle speranze dei lavoratori precari (pubblicata di recente per i tipi di Einaudi.
La storia di Roberta sfruttata e iperprecaria, che lavora in uno dei tanti centri di recupero scolastico, viene raccontata nel libro di Aldo Nove insieme a quelle di altri giovani, descrivendo in maniera molto efficace lo spirito di una generazione che ha perso la fiducia nel futuro, che non considera possibile il miglioramento della propria condizione sociale (né con lo studio, né con il lavoro, né con i risparmi, né con le lotte collettive). Una generazione raccontata bene come non mai, che non crede alla politica, ma che è consapevole che la propria condizione di vita è destinata a peggiorare rispetto alla generazione dei genitori e a non uscire mai dal tunnel della precarietà.
Le storie descritte da Aldo Nove verranno accostate con altre narrazioni di precarietà e ingiustizie sul lavoro raccontate direttamente da lavoratrici e lavoratori precari, da chi ha subito un licenziamento, da chi è costretto al lavoro nero.
Saranno presenti:
- DANTE DE ANGELIS, macchinista ferroviere e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, licenziato il 10 marzo scorso perché il 4 febbraio 2006, alla stazione di Bologna, si era rifiutato di guidare un treno con il sistema dell’”uomo morto” (Vacma), perché giudicato strumento non sicuro.
- ELENA PERSIANI, lavoratrice della Biblioteca Sala Borsa per la cooperativa Working (società che gestisce i servizi ausiliari appaltati), sospesa dal lavoro con provvedimento disciplinare per aver rilasciato un’intervista a un quotidiano locale sulle sue condizioni di lavoro.
- ROSA MARINARO, cassiera per 33 anni al bar della stazione di Bologna, licenziata insieme ad altri sei colleghi (assunti a tempo indeterminato, con molti anni di anzianità), tutti accusati di non aver battuto scontrini fiscali e poi sostituiti dalla CIGAR (società che gestisce servizi bar e di ristorazione) con altrettanti lavoratori precari.
- ANGELO BRAVADORI, capotreno di Acqui Terme, licenziato da Trenitalia insieme a tre altri suoi colleghi, tutti "rei" di aver collaborato alla realizzazione della trasmissione Report per un servizio sulla carenza di sicurezza delle ferrovie italiane che andò in onda su Raitre il 7 ottobre 2003 e che mise in luce solo la realtà, furono accusati pretestuosamente di "aver violato le norme di sicurezza durante le riprese.
- ENZO RAGAZZI, lavoratore precario della Feltrinelli, in sciopero in questi giorni, insieme ai suoi colleghi, contro la ristrutturazione “fast book” delle librerie, tra mansioni intercambiabili e contratti precari.
- ELEONORA BORTOLATO, lavoratrice precaria della parte commerciale, data in concessione ai privati, della Sala Borsa; diversi contratti a termine della società guidata da Stefano Bellentani (Sala Borsa spa) sono in scadenza senza nessuna certezza per i lavoratori coinvolti.
- CRISTINA RIZZINELLI, lavoratrice precaria che lavora per una cooperativa che gestisce la visione delle immagini dei sistemi di controllo del traffico Rita e Sirio in appalto per conto di ATC che, a sua volta, aveva ricevuto l’appalto dal Comune. Questi lavoratori lavorano a fianco di quelli pubblici, per un lavoro continuativo, a condizioni economiche e contrattuali molto disagiate.
- MASSIMO DELLA CORTE, conduttore precario di autobus pubblici. Partecipò al concorso di ATC e venne ritenuto fisicamente inidoneo. Da due anni guida autobus di linea, su percorsi appaltati da ATC alla cooperativa Saca bus di cui è dipendente con contratto a tempo determinato.
- COSTANTIN COSTANTIN, operaio edile; da Craiova al Lungoreno, da Via Casarini a Villa Salus, l'odissea di un lavoratore migrante dalla Romania a Bologna per finire invisibile nei cantieri del lavoro nero.
- PAMELA CONTI, lavoratrice di un call center della Vodafone: lo stress, la parcellizzazione, il controllo, la mancanza di diritti di un lavora post-fordista organizzato secondo i criteri del fordismo più estremo.

Coordinerà l'incontro SERAFINO D'ONOFRIO.

La serata comincerà alle ore 19 con musica e aperitivo precario, a seguire buffet.

Alle 21 puntuali inizieranno le narrazioni delle “storie di ordinaria precarietà”.

Vag 61- Via Paolo Fabbri 110
Info: www.vag61.info

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