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Tutto il programma di '77: Il complotto alla luce del sole'

Il Centro di documentazione dei Movimenti "Francesco Lorusso - Carlo Giuliani" e dall'Officina dei Media Indipendenti VAG 61 presentano programma di iniziative che si terranno a Bologna
23 febbraio 2007

Il Centro di documentazione dei Movimenti "Francesco Lorusso - Carlo Giuliani" e dall'Officina dei Media Indipendenti VAG 61
'77: IL "COMPLOTTO" ALLA LUCE DEL SOLE
programma di iniziative che si terranno a Bologna

IL CRINALE DEL '77
Il 1977 è stato sicuramente un "anno di frontiera", è l'anno in cui si sviluppò un Movimento del tutto nuovo sia a livello di forma che di sostanza. Esso fu un Movimento che si sviluppò e si alimentò in maniera del tutto autonoma, uno degli elementi caratterizzanti che segnò anche la discontinuità con altri movimenti giovanili fu, infatti, la dichiarata contestazione a partiti e sindacati di sinistra, in uno dei periodi storici di più difficile interpretazione per la storia italiana.
Il movimento del 1977 ha rappresentato una ricchezza ben al di là delle sue dimensioni, della sua effettiva durata temporale e politica, degli obbiettivi raggiunti o perseguiti. La ricchezza di quel movimento sta in quello che, in maniera forse ancora non del tutto esplicitata, ha sedimentato, nel fatto che sia impossibile fornire per esso una chiave di lettura unica ed unificante visto che i fili che tessevano quel movimento erano variegati e molteplici, e spesso si intrecciavano in maniera non lineare.
Tutta questa ricchezza è stata però nascosta da un processo di rimozione diffuso e totalizzante che ora, a trent'anni di distanza, è ora di cominciare a scardinare per cominciare a recuperare nella sua interezza quella ricchezza.
Il lavoro che l' Officina dei media indipendenti VAG 61 e il Centro di documentazione dei movimenti "Francesco Lorusso - Carlo Giuliani" intendono portare avanti, a partire dal mese di febbraio, per tutto il 2007, è un programma di iniziative che vede l'utilizzo di diversi strumenti di comunicazione e l'organizzazione di vari eventi.
Il tutto partendo dalla riapertura del sito www.marzo77.it , recentemente acquisito dal Centro di documentazione dei movimenti dal gestore originario (Camera Chiara).

UNA RICERCA SUL MOVIMENTO DEL SETTANTASETTE
Appartiene al senso comune di molti l'abbinamento, quanto mai superficiale, del movimento del '77 a termini come violenza e terrorismo, o ancora la divisione tanto netta quanto semplicistica di quel movimento in due parti ben distinte: da una parte i gruppi creativi, ironici, sostanzialmente "buoni", dall'altra i gruppi violenti, più politicizzati, sostanzialmente "cattivi". Questi approcci semplicistici sommati alla formulazione di teorie interpretative alquanto discutibili, come la teoria delle "due società" formulata da Asor Rosa, furono un tentativo di rinchiudere in schemi e paradigmi precostituiti la complessità di un Movimento ancora oggi non esplicitata pienamente, visto che il Movimento del '77 ebbe sicuramente il merito, storico e politico, di porre al centro del dibatto domande e problematiche non ancora completamente sviscerate e risolte.
Per questo motivo, partendo dal "Centro di documentazione dei movimenti Francesco Lorusso - Carlo Giuliani", crediamo sia necessario tentare una ricostruzione di quel movimento e di quella fase storica, sociale e politica.
Crediamo sia necessario mettere in moto l'ingranaggio di una memoria sociale e collettiva che indaghi quell'esperienza, che ne metta in evidenza le ricchezze ed i limiti attraverso una ricerca che metta in rete conoscenze, esperienze, documenti, che sia viva, in divenire e non formalizzata su tesi precostituite.
Pensiamo sia ancora più importante farlo a Bologna, nella città teatro dei momenti più significativi del '77, soprattutto in relazione alla componente più giovane della città che molto spesso ha animato con la partecipazione diretta la stagione dei movimenti attuali dispiegatisi a livello globale partendo da Seattle ed in Italia dalla contestazione al G8 di Genova.
Nell'ambito delle iniziative che VAG61 ha in progetto di attuazione per il trentennale del '77 bolognese un'attenzione particolare è rivolta alla ricerca e raccolta di fonti documentali orali relativamente al biennio 1976 - 1977.
L'attività, effettuata dal "Centro Documentazione dei Movimenti Francesco Lo Russo - Carlo Giuliani" interno a VAG61, consiste nella registrazione di testimonianze dirette da parte di "attivisti" e partecipanti al ciclo di lotte del "Movimento dei non garantiti" .
L'obiettivo prefissato è di contattare soggettività che ebbero a quel tempo un ruolo pubblico, ma soprattutto gli anonimi partecipanti non facenti parte di organizzazioni o gruppi strutturati.
Il criterio di ricerca si fonda su principi d'indagine che rispecchino la complessa composizione ed articolazione del Movimento del '77: femministe - ala creativa - ala militante - lavoratori precari - studenti.
Attualmente sono già state raccolte circa quindici interviste, in fase d'implementazione, alcune supportate da riprese video, altre effettuate tramite registrazione su CD.
Lo step successivo consisterà nel lavoro di "sbobinatura" del materiale e di successivo montaggio al fine di realizzare un duplice progetto.

  1. Produrre un format multimediale su CD/DVD contenente le interviste realizzate in video e in audio mixate con brani musicali originali del periodo oggetto della produzione.
  2. Realizzare una pubblicazione in formato cartaceo (libro) contenente i testi, rimontati, delle interviste effettuate accompagnate dalla riproduzione di materiale d'archivio presente nel Centro Documentazione (volantini fanzines - manifesti - poesie) e da testi di contenuto storiografico elaborati collettivamente.

UN ARCHIVIO DI FONTI ORALI
I centri di documentazione, per loro natura, entrano in contatto con differenti tipologie di materiale e su supporti diversi conservano le fonti utili alla loro ricerca ed alla loro inchiesta.
Gli archivi dei movimenti sociali e politici, in particolare, si rivolgono spesso alle fonti orali, nel tentativo di ancorare le "memorie" a rischio, strappandole all'oblio. La speranza è quella di offrire elementi utili alla comprensione degli avvenimenti e tutelare dati altrimenti soggetti a dispersione e distruzione.
Il Centro di documentazione dei movimenti "Francesco Lorusso e Carlo Giuliani" si pone anche l'obiettivo di analizzare e riutilizzare questo materiale per l'innesco di percorsi di comprensione e di riflessione attuali.
Il Centro di documentazione dei movimenti ha da qualche tempo avviato una raccolta di testimonianze orali riguardanti il periodo a cavallo del 1977. Alcuni militanti di quegli anni sono stati intervistati, sulla base di un modulo messo a punto dal centro stesso, per la conservazione delle loro "memorie", per il notevole interesse delle testimonianze e per l'elevato valore di spunto all'analisi che esse forniscono. Queste interviste sono state raccolte in formato digitale e devono ora essere sistematizzate, radunate ed acquisite su supporto informatico idoneo.
L'azione prevede di perseguire l'obiettivo primario di costituire un primo nucleo strutturato di fonti orali, incrementando le interviste attraverso l'avvio di una campagna di acquisizioni, compiute grazie all'ausilio di attrezzature informatiche adeguate quali registratori portatili mp3 ed una telecamera digitale, e sviluppando al contempo strumenti sempre più efficaci di trattamento dei dati e di analisi storico-politica sugli stessi, nella convinzione che il trattamento digitale delle fonti deve necessariamente iniziare nel momento stesso della loro acquisizione.
Si rende altresì prioritaria una dotazione informatica in grado di organizzare ed analizzare sia le nuove interviste che quelle già rilasciate; software di riconoscimento vocale per la loro resa testuale e di gestione delle risorse audiovisive si configurano come strumenti indispensabili per la successiva elaborazione dei dati raccolti.
Durata e piano d'azione. La durata del progetto sarà di 12 mesi, da marzo 2007, quando sarà lanciata la campagna d'interviste approfittando della visibilità offerta dalle molteplici iniziative culturali organizzate per la ricorrenza del trentennale, a marzo 2008. I risultati ottenuti e le valutazioni sul progetto saranno presentate organizzando un'apposita iniziativa, coinvolgendo altri potenziali soggetti fruitori di queste fonti e pubblicate sul sito del Centro di documentazione.

"MEMORIA DEL FUOCO"
VAG 61 e il Centro di documentazione "Francesco Lorusso e Carlo Giuliani", nell'ambito del trentennale del movimento del '77, promuovono, con "Memoria del Fuoco" un bando di produzione di elaborati per chiunque voglia fornire una lettura, un'ottica o una rielaborazione degli avvenimenti, delle emozioni e delle pratiche di lotta che caratterizzarono quell'anno quanto meno insolito.
Il bando invita alla produzione di elaborati di qualsiasi natura, ideati e realizzati su qualsiasi supporto e con qualsiasi tecnica:

  • testuali (racconti, poesie, saggi);
  • audiovisivi e filmici (corti e mediometraggi);
  • multimediali e digitali;
  • manufatti ed oggetti tridimensionali;
  • grafici e pittorici;
  • musicali e sonori in genere.

Viene offerta la possibilità di usufruire degli spazi di VAG per la loro realizzazione. La presentazione dei lavori avverrà nel corso di tutto il 2007 all'interno delle iniziative organizzate per il trentennale del '77, attraverso l'esposizione di tutte le elaborazioni pervenute.

ALTRE PRODUZIONI

  • "Le strade di Marzo" , video-documentario realizzato da Occhio Vago (gruppo video di VAG61);
  • Numero speciale di Zero in Condotta ;
  • Produzione di un CD rom contenente una rassegna stampa ragionata sul marzo '77, due video sul '77 prodotti negli anni passati.

PRIMA INIZIATIVA PUBBLICA:

2 Marzo 2007 a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
ore 19
inaugurazione di
"I padroni sono tigri di carta", Mostra di Manifesti (Anni 1969/1975).
Il 2 marzo 2007 ci sarà la prima iniziativa, che darà il via ad un programma che svilupperemo nell'arco dei mesi successivi, con l'inaugurazione della Mostra dei manifesti (anni 1969/1975) del Centro Stampa del Movimento Studentesco di Bologna.
Si tratta soprattutto di documentazione di vario fromato, stampata in serigrafia, tratta dal Fondo Franco Gelati (un ex militante di Potere Operaio, scomparso alcuni anni fa, che era stato già il curatore di una mostra alla mitica Osteria delle Dame nel 1971). I manifesti archiviati attestano le lotte studentesche dei primi anni '70 (all'università e nelle scuole medie superiori bolognesi), le prime occupazioni di case, le campagne per l'autoriduzione delle bollette dell'Enel e del telefono, le attività del Circolo Franco Serantini, di Potere Operaio, di Lotta Continua, del Circolo Gatto Selvaggio.
Attorno alla mostra si svilupperà anche un evento musical-culinario dal titolo "dalla pajella alla brace" , ispirato agli anni '70.

2 Marzo 2007 a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
Ore 21
Presentazione del libro " Gli Autonomi. Le storie, le lotte, le teorie"
A cura di Sergio Bianchi e Lanfranco Caminiti
Edizioni DeriveApprodi
Partecipano: Sergio Bianchi, Valerio Evangelisti, Valerio Monteventi, Valerio Guizzardi, Chiara Vozza.
Si tratta del primo volume di un progetto che ne prevede tre (che usciranno nel corso dell'anno 2007). Il primo libro che sarà in libreria nelle prossime settimane è il racconto, nell'arco temporale che va dal 1973 al 1979, dell'esperienza dell'autonomia nei diversi territori (Torino, Genova, Milano, Padova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e altre aree del Sud Italia) da parte di alcuni protagonisti di quel movimento. Una narrazione militante che si avvale tanto del registro saggistico quanto di quello letterario e del contributo di trenta autori.
Il secondo volume è una raccolta di saggi inediti a valutazione delle teorie dell'autonomia, per mano di diversi autori tra i quali Balestrini, Bifo, Daghini, Negri, Piperno, Quadrelli. Un'antologia che mette a confronto le teorie di ieri e le analisi di oggi.
Il terzo volume è dedicato all'analisi del rapporto tra autonomia e femminismo, autonomia ed espressione creativa.


10 Marzo 2007, ore 19 a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
1977, IL "COMPLOTTO" ALLA LUCE DEL SOLE
Mostra con materiali (giornali, riviste, manifesti, fotografie) degli archivi del Centro di Documentazione dei Movimenti "F. Lorusso - C. Giuliani" e dell'Archivio "Marco Pezzi". La mostra si terrà prima negli spazi di VAG 61 (in via Paolo Fabbri 110 a Bologna) nel mese di marzo, poi verrà trasferita a San Lazzaro di Savena (l'esposizione sarà realizzata in collaborazione con l'Associazione Carlo Giuliani di San Lazzaro).

INIZIATIVE PER L'11 MARZO 2007

  • ore 10 appuntamento davanti la lapide di Francesco Lorusso in via Mascarella
  • ore 10,30 in via Mascarella 37, presso lo spazio espositivo "La pillola" performance teatrale (un momento di riflessione attraverso un evento che concilia musica e proiezioni d'epoca alla lettura di un testo.
  • ore 11,15 deposizione di fiori al Monumento del Giardino Lorusso presso la multisala di via Berti 2
  • ore 13 "Al Kantunzein", pranzo popolare (autoridotto all'origine) a VAG 61 (via Paolo Fabbri 110 - prenotazioni entro venerdì 9 marzo al 333 6269454 - info@vag61.info) a seguire, proiezione di video, Teatro-Giornale (lettura di notizie sulle giornate del marzo '77) a cura del Teatro dell'Oppresso (usa il teatro come mezzo di conoscenza e come linguaggio, come mezzo di conoscenza e trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale. E' un teatro che rende attivo il pubblico e serve ai gruppi di "spett-attori" per esplorare, mettere in scena, analizzare e trasformare la realtà che essi stessi vivono).

Lunedì 12 Marzo 2007, ore 17, a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
"Le parole e le immagini del Settantasette"
incontro con Erri De Luca e Tano D'Amico
Questo appuntamento viene organizzato nell'ambito della mostra itinerante di Tano D'Amico che sarà a Bologna il 10/11/12 marzo (l'esposizione delle foto avverrà a Vag 61, in Piazza Verdi e in altri luoghi della città).
Tano D'Amico, giornalista e fotoreporter romano, è impegnato da oltre trent'anni nelle più importanti tematiche sociali: ha prodotto interessanti fotoreportage sulla apertura dei manicomi, sulle carceri e sugli zingari.
Fotografo militante, D'Amico collabora con il Manifesto e altri quotidiani. Da sempre impegnato in un'opera di testimonianza dei movimenti di contestazione, di solidarietà e per i diritti, è arrivato per questo alla fama internazionale: attraverso l'immagine fotografica è sicuramente colui che è riuscito a intepretare, più di qualunque altro, il movimento del '77.
Al pari della storia orale, a cui va il merito di ridare umanità alle fredde pagine dei manuali che fanno un elenco di date e battaglie, la fotografia interpretata da Tano D'Amico riesce a fermare sulla pellicola le persone che vivono i movimenti, i loro volti nei momenti drammatici, ma ancor più in quelli gioiosi.
Le immagini, per D'Amico, hanno un valore unico, ed un'inestimabile capacità di documentare pensieri ed emozioni degli individui. Che D'Amico sia partigiano è importante, senza dubbio, ma il sessantatreenne fotografo siciliano è prima di tutto un testimone della nostra epoca, e di molti dei grandi disagi sociali che continuano ad avere diritto di cittadinanza nei nostri giorni.

Le opere di Tano D'Amico

  • 1977 E' il '77, Libri del No, Roma
  • 1982 Con il cuore negli occhi, Kappa, Roma
  • 1992 Ricordi, Fahrenheit 451, Roma,
  • 1998 Gli anni ribelli 1968-1980 , Editori Riuniti

La mostra che VAG 61 propone è di immagini di Tano D'Amico sul movimento del '77.
"Uno scrittore morto alcolizzato diceva che è impossibile vivere con una menzogna. Tutti noi sappiamo che è più difficile ancora vivere con certi ricordi. E allora capita che un intero paese rimuova anni della sua storia. Così è stato per il '77. Lo leggevo negli occhi delle persone che in quel tempo avevano avuto amici, amori. E per continuare a vivere li avevano rimossi. Mi sono sempre identificato con i rimossi. Ai giovani di oggi, che nelle sere d'estate cercano le storie proposte da ombre che si muovono, vorrei mostrare le ombre dei giovani di venti anni fa. Con le loro storie, distrutte per sempre". Tano D'Amico

Ecco le modalità con cui la mostra verrebbe organizzata:

Sezione - le facce
"Il '77 lo vedo con tante immagini, con tante facce, con tante espressioni di giovani, ragazzi e ragazze, che non esistono più. Io ho visto che le facce di quel periodo sono scomparse. Sono scomparse forse perché la faccia ognuno se la fa, con le domande che si pone, e quelle domande forse non esistono più almeno formulate in quel modo. E non esistono più le facce del 1977."
"Nel caso del 1977 quelle facce sono comparse e scomparse tutte quante insieme".

Seconda sezione - le feste
"Il movimento metteva in piazza le sue feste, metteva in piazza dei momenti altissimi di civiltà, e si mostrava capace di vivere per conto suo, di sperimentare dei modelli nuovi di vita..."

Terza Sezione - Le donne
"Le donne, con i loro volti, le loro vesti, i loro gesti, formavano immagini che non avevo mai visto. Per cancellare quelle immagini è stato usato l'omicidio, la violenza, l'intrigo. Sedevano in cerchio intorno al luogo dove fu uccisa Giorgiana. Piangevano e componevano con i loro corpi immagini che si sarebbero sempre ricordate. Le picchiarono ancora per cancellare quelle immagini."

Quarta Sezione - uomini e donne
...Lo leggevo negli occhi di chi in quel tempo aveva avuto amici, amori. E per continuare a vivere li aveva rimossi.

Quinta Sezione - L'opposizione
"Si commettevano reati perché c'erano delle istanze di cambiamento e quindi si incorreva spesso in piccoli reati, anche per attaccare dei tazebao, per opporsi agli sgomberi."

Sesta Sezione - Morte e sangue
"Io mi scandalizzo, rimango male, quando vedo qualcuno che ha vissuto con noi, quindi che ha visto il sangue dei propri amici per la strada, o anche degli altri, ha visto le altre facce della vita e dimentica tutto ciò per essere come gli altri."

Settima Sezione - Le case occupate
"Nelle immagini che si vedevano, degli occupanti di case, delle persone che vivevano nelle baracche, si vedevano sempre dei volti di brutti sporchi e cattivi. Gli veniva sottratta umanità, dignità, bellezza. E' un gioco che continua tuttora, quello appunto di usare l'immagine per spingere le persone a vergognarsi della loro stessa vita, e di introiettare delle colpe, che non sono loro, e che li spingono a vivere in un mondo passivo."

Ottava Sezione - foto di massa
"Nel 1977 C'erano delle istanze molto, ma molto maggiori, delle istanze di vita, di reddito."

"Quando rifletto su quell'anno della mia vita e della vita degli altri, penso che doveva essere qualcosa di molto importante. Lo è stato, come ho detto, nella mia vita lo è stato, anche amaramente, nella vita degli altri. Perché molte persone hanno sofferto tantissimo, venendo escluse, loro che non volevano escludere."


16 Marzo 2007, ore 21, a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
Incontro con Stefano Tassinari , autore del libro L' Amore degli insorti - Marco Tropea Editore
Stefano Tassinari chiude una sorta di trilogia della memoria, aperta con L'Ora del ritorno a cui è seguito I Segni sulla pelle . La chiude, dopo una vicenda di lotta partigiana e una sui giorni del G8 a Genova, con una storia che parla della sua generazione. Una storia tangente alla propria esperienza personale, ai propri percorsi politici e culturali, quasi che una forma di pudore lo portasse ad arrivarci cauto, dolce e pesante, malinconico e rigoroso. Come se un percorso non rettilineo, ma a spirale, lo avesse portato infine a toccare i propri nervi scoperti e il sangue che non si coagula attorno a quegli anni '70 non cicatrizzati.

Anni che rigurgitano come marchetta televisiva nella forma raccapricciante di pentitismo genuflesso, quando qualche caso giudiziario viene scongelato e servito pronto a un pubblico indignato e senza memoria storica, da folkloristici presentatori. Nelle immagini in bianco e nero, nel culo aperto di una Renault 4, nella violenza venduta frettolosamente come cieca quando invece, mai come in quegli anni, cercava bersagli precisi.

"Era l'epoca degli "ismi", ti ricordi? Non solo comunismo, ma anche internazionalismo, antifascismo, estremismo, dogmatismo, materialismo e, ancora, femminismo, maschilismo, revisionismo, movimentiamo, partitismo, continuiamo... Ce ne sarebbe da lastricare una intera via di Roma."


19 Marzo 2007, ore 21, a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
Incontro con Marco Grispigni , autore del libro 1977 - Manifestolibri ed.
Il settantasette, nell'immaginario mediatico, fu l'anno della P38 e della guerriglia di strada, ma nella realtà fu anche un momento di incredibile effervescenza culturale: la diffusa creatività giovanile produsse molte innovazioni nel campo del linguaggio (con il fenomeno delle radio libere), la musica punk e il rock demenziale, i fumetti di Andrea Pazienza.

Marco Grispigni, archivista, storico e studioso dei movimenti sociali tentare una ricostruzione del 1977 in un libro pubblicato da Manifestolibri . Si tratta di una ricostruzione puntuale e non priva di spunti critici degli avvenimenti che hanno segnato il 1977 , dalle occupazioni universitarie alla cacciata di Lama dall'università di Roma, passando gli scontri di piazza, le manifestazioni, le strade di Bologna occupate dai blindati. Una cronistoria utile soprattutto per chi volesse avvicinarsi allo studio del movimento settantasettino e intendesse imparare a conoscerne i tratti salienti.


Nei giorni di apertura della mostra "Il complotto alla luce del sole", all'Officina dei Media Indipendenti Vag 61 si terranno due incontri, a cui verranno invitati autori di saggi sul Settantasette e sui movimenti degli Settanta:

LE CONTROCULTURE, IL PUNK E LE PRODUZIONI MUSICALI
Martedì 20 Marzo 2007, ore 21, a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
incontro sul movimento punk
Parteciperanno Valerio Evangelisti, Marco Philopat e Federico Montanari .

Valerio Evangelisti è uno degli autori italiani più famosi di narrativa fantastica, ma racconta spesso che il punk resta il suo primo amore. E'senza dubbio uno degli scrittori italiani più legati all'immaginario metal e maggiormente amati dal popolo della musica estrema. Autore di vari romanzi incentrati sulla figura dell'inquisitore Nicolas Eymerich, è stato l'ispiratore di alcuni dischi dei Time Machine. La sua passione per i gruppi heavy metal , tra cui Pantera, Sepultura , Venom e Metallica , gli ha fornito parecchi spunti per i suoi scritti, soprattutto l'antologia Metallo urlante e il romanzo Black Flag .
Tra le tante sue produzioni, c'è da ricordare "Gallerie nel presente. Punk, Snuffs, Contras: tre studi di storia simultanea" (1988, Lacaita, Bari).
Recentemente la casa editrice Derive / Approdi ha ripubblicato nell'ottobre 2005 un saggio storico di Evangelisti, Gli sbirri alla lanterna. La plebe giacobina bolognese (1792-1797)

Marco Philopat, è stato tra i fondatori della cooperativa editoriale ShaKe, punk già dal 1977, occupante di case e attivista di centri sociali autogestiti, scrive, dal 1981, su fanzine, riviste e pubblicazioni di movimento, interventi politico-poetici e saggi underground. Ha scritto per la ShaKe edizioni due libri sul punk: "Costretti a sanguinare" e "Romanzo sul punk 1977-84".

È anche cosceneggiatore del film "Forza Cani " (Italia 2001) di Marina Spada. Sempre per la ShaKe, è uscito il suo romanzo "La Banda Bellini".

Federico Montanari insegna Semiotica presso lo Iulm e il Corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università di Bologna. Si occupa di semiotica applicata al problema della guerra e dei conflitti e delle loro rappresentazioni sia mediatiche che estetiche. Ha pubblicato i saggi "Dall'oggetto al fatticcio " in C'era una volta il telefonino (1999) di Gianfranco Marrone e "No sex, No drugs, No rock 'n roll" in Sensi alterati (2005, sempre a cura di Gianfranco Marrone) e il volume Linguaggi della guerra (2004).


Giovedì 29 Marzo 2007, ore 21, a Vag 61 via Paolo Fabbri 110
incontro con Oderso Rubini e Andrea Tinti autori del libro
Non disperdetevi - 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo - Arcana editrice

Tra il 1977 e il 1982 la vera musica italiana ebbe una capitale indiscussa: Bologna. È là che nascevano tutti gli spunti, i sodalizi e le idee destinati finalmente a rinnovare un panorama immobile e stantio. Alcuni nomi erano destinati ad entrare nella leggenda del rock italiano: Skiantos, Gaznevada, Confusional Quartet, Stupid Set, Hi-Fi Brothers. Ma Bologna Rock non era solo musica: era la politica di organizzazione extraparlamentare, dei cani sciolti, della controcultura. Era l'arte emergente del fumetto, della performance, era l'informazione rinnovata delle radio libere e delle fanzine. Era la nuova istruzione possibile nelle aule del Dams. Insomma, una città laboratorio sul margine pretecnologico di un'Italia del tutto diversa da quella di oggi. Per ricostruire questo vivacissimo scenario culturale si poteva percorrere una sola strada, quella della documentazione, delle testimonianze orali, dell'ordinamento dei materiali.

Oderso Rubini , deus ex machina e produttore dell' Harpo's Bazaar e dell' Italian Records , le due label dov'è nato il rock bolognese. E poi videomaker, musicista, talent scout e molto altro.

Andrea Tinti è un giornalista musicale che collabora con diverse riviste specializzate, nel 2001 ha curato l'Enciclopedia del Rock Bolognese.


Negli spazi di Vag 61, nel mese di aprile, verrà organizzata la mostra

"All'assalto del cielo. Beat hippy autonomi punk..."
(realizzata dal c.s.o.a. cox18 - via conchetta 18 - Milano)

Si tratta di una mostra sulle controculture e i movimenti che, a partire dagli anni Cinquanta, hanno popolato la nostra vita, hanno segnato il tempo e sognato di lasciarselo alle spalle ("Il tempo è un'invenzione degli uomini che non sanno amare"), hanno stravolto il modo di vivere (politica compresa) e tentato di separarsi dalle separazioni per allargare l'area della coscienza e dare l'assalto al cielo .

Una mostra sulla contestazione, sulle lotte e le utopie che hanno caratterizzato un modo nuovo di stare al mondo e di occuparsi del mondo, fondendo la ribellione delle coscienze con la rivolta contro l'esistente.

Immagini, parole e suoni per mettere in risalto la specificità di quei movimenti e l'universalità delle idee che li hanno animati. Per ricordare il senso di estraneità e di contrapposizione allo stato di cose presenti, il confronto/scontro tra "personale" e "politico", l'intrecciarsi tra momenti ludici e momenti luddisti, nella ricerca, tanto ardita quanto irrinunciabile, di una nuova sintesi tra singolare e comune, teoria ed esperienza, memoria e progetto.

Allen Ginsberg, Timothy Leary, Diggers, Fugs, Provos, Kabouter, situazionisti, Living Theatre, William Burroughs, psichedelia, Weathermen, Janis Joplin, "Mondo Beat", capelloni, comontisti, "OZ", "San Francisco Oracle", "Frendz", SDS, Baader-Meinhof, Christiania, Pantere Nere, Pantere Bianche, indiani metropolitani, "A/traverso", "CONTROinformazione", "Differenze", "Fuori!", G.d.C., L'Orda d'Oro , "Puzz", "Re Nudo", "Rosso", "Metropoli", "I Volsci", "Insurrezione", "Senza galere", Soccorso Rosso, Cooperativa Punti rossi, Sex Pistols, Patti Smith, Ranxerox, "Sniffin' Glue", Dead Kennedys, Helter Skelter, Vidicon, Virus, Crass, "Nero", Lydia Lunch, Officine Schwarz, "Vague", punk e creature affini... La mostra, senz'alcuna pretesa di esaustività e partendo innanzitutto dal vissuto dei suoi curatori Giancarlo Mattia e Marco Philopat, vuole tracciare per grandi linee lo scorrere di anni affollati in cui la complessità delle proposte si coniugava con pratiche di socializzazione-solidarietà-condivisione-trasversalità.


EVENTI ANCORA IN FASE DI PREPARAZIONE :

RASSEGNA DI PRESENTAZIONI DI ROMANZI AMBIENTATI NEGLI ANNI '70

Piove all'insù
Luca Rastello
Anno 2006 Collana "Varianti", Bollati Boringhieri

Il contenuto del libro
Una lettera di licenziamento rivela all'improvviso la realtà del nuovo mondo nascosta sotto i miti della flessibilità e della comunicazione. Per dare forma al trauma, ritrovare le parole perdute e la possibilità di pensare un futuro, il protagonista di questa storia si trova precipitato in un viaggio vertiginoso dal presente al passato e ritorno, e costretto dal suo stesso smarrimento a orientarsi secondo tracce deboli e vaghe come le trame di certi romanzetti psichedelici letti durante l'adoloscenza.

La corsa attraverso gli anni riporta alla luce imbarazzanti verità pubbliche e private, come i segreti militari di un padre coinvolto nelle pagine più oscure della Repubblica o le velleità di un adolescente sospeso tra goffe esplorazioni sessuali e urgenze rivoluzionarie. Storie emerse dagli abissi di una guerra civile a torto definita "fredda", capace di dividere le famiglie e spargere sangue nelle strade, mescolando violenza, speranza e utopia, ma combattuta sulla superficie di un mondo già cambiato in profondità, già scosso dai germi del nostro presente fatto di precarietà e specchi di seduzione.

L'autore

Luca Rastello vive a Torino dove è nato nel 1961. Giornalista, ha lavorato nei Balcani, nel Caucaso, in Asia centrale, Africa e Sudamerica. Da oltre un decennio opera nel campo della cooperazione internazionale e delle organizzazioni non profit. Ha pubblicato il volume "La guerra in casa" (Einaudi, 1998).

Hanno scritto del libro

  • "Luca Rastello prende per mano i lettori e li porta a saltellare tra gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta mentre un sottile filo rosso di fantascienza rincorre un perfetto incastro di andirivieni temporali. E nonostante ci sia un io che racconta in prima persona il romanzo non è mai autoreferenziale, anzi, diventa la voce di una storia collettiva". (Pietro Cheli, Diario, 17/03/2006)
  • "Il più bel libro sugli anni Settanta" (Marco Revelli, Carta, Maggio 2006)
  • "Piove all'insù è un libro che, dopo averlo chiuso, ti resta dentro. Perché ci salva dalla nostra aridità". (Marco Revelli, il manifesto, 22/07/2006)
  • "Non un libro da reduce e da narciso rivendicativo e in carriera, ma una sincera e durissima rievocazione di un'epoca e delle sue speranze e storture." (Goffredo Fofi, Avvenire, 24/06/2006)
  • "Piove all'insù è uno dei più bei libri su quegli anni, prova magistrale di uno scrittore che sa raccontare i sentimenti per differenza, differenza del vivere e morire." (Marco Belpoliti, L'Espresso, 29/06/2006)

Il paese delle meraviglie
Giuseppe Culicchia
Garzanti editore

Il vero protagonista del libro è il 1977, un anno importante della vita italiana, che ci viene presentato attraverso la profonda amicizia di due compagni di scuola. L'autore costruisce una storia fatta di rapporti personali ma soprattutto di politica e ricordi, innamoramenti da liceali e passioni di ragazzini. Il lettore ripercorre tutti i miti del 1977: gli Abba, gli Emerson Lake e Palmer, "Playboy", trasmissioni televisive come "L'altra domenica" e "Odeon", le prime radio libere.

Il 1977 è un anno importante e delicato, nasce il movimento punk e ci sono i Sex Pistols che insultano la regina durante i concerti, Berlusconi comincia a parlare di politica e Cicciolina eccita gli italiani da Radio Luna. Nel 1977 c'è "Happy Days" con il suo ruolo normalizzatore (ma quanto ci piaceva, allora...), e c'è pure Andy Luotto che in modo manicheo a "L'altra domenica" divide le cose del mondo in "buono" e "no buono".

Il 1977 è un anno di scontri di piazza e le Brigate Rosse si materializzano come un reale pericolo per la democrazia.

Nel 1977 la polizia sparava sui manifestanti e ammazzava, poi magari si parlava di suicidio, oppure si diffondeva la notizia che in uno scontro a fuoco era stato ucciso un pericoloso terrorista.

Tutto questo nel libro lo trovate, ma non espresso in modo didascalico, bensì narrativo, attraverso la vita dei personaggi.

Giuseppe Culicchia ci consegna uno spaccato della società italiana del 1977 con uno stile leggero che nasconde anni di verità da non dimenticare.

Il passato davanti a noi
Bruno Arpaia
Editrice Guanda
Collana: Narratori della Fenice

Si tratta del racconto corale dei sogni e della vita degli anni '70 nella città di Napoli, dove un gruppo di ragazzi è alle prese con una realtà difficile.

Forse le passioni di un'epoca non possono davvero essere raccontate a un'altra. Eppure la voce che narra questa storia, una storia di ragazzi e ragazze che crescono negli anni Settanta in un paesino del Sud, ha il timbro forte, spericolato e consapevole, di chi non può più tacere. È una nitida voce corale, quella di Alberto Malinconico, di Angelo Malecore e dei loro amici. Per loro, il punto di svolta è l'11 settembre, quello del 1973, quando il telegiornale trasmette le immagini del golpe in Cile: come si fa a non esserne colpiti? Così, in quella stagione di lotte operaie, di austerità, di battaglie per la legge sul divorzio, tra le prime ragazze e le bravate con gli amici, matura la coscienza politica e la voglia di cambiare. E sono i volantini, i cortei, le interminabili discussioni in sezione, i concerti rock, le manifestazioni a Roma e a Bologna, gli scontri con la polizia, i viaggi in autostop a Londra, il vento del femminismo, la liberazione sessuale. Finché la lotta armata e la repressione dello Stato non chiudono bruscamente il futuro verso il quale quei ragazzi credevano che la Storia li sospingesse. Visti da un paese in provincia di Napoli, quegli anni sono però anche gli anni della camorra, gli anni dei primi omicidi politici della malavita organizzata. Alberto e gli altri li hanno sotto gli occhi, ma a tutta prima non sanno decifrarli: guardano altrove, loro, guardano lontano, ai grandi movimenti della Storia... Così alla sconfitta politica si aggiunge anche il rimorso di non aver capito, di non aver saputo aiutare le vittime di quella violenza.

LE DIFFERENZE DI GENERE
Stiamo cercando di organizzare incontri sul femminismo e sul movimento gay, alla presenza di due autori molto conosciuti per due lavori usciti nel 1977: Lea Melandri e Dario Trento ( sono stati avviati contatti ).

L'infamia originaria
Facciamola finita col cuore e la politica
Lea Melandri
Manifestolibri 1997

"L'infamia originaria", che uscì in una prima edizione nel 1977, è uno dei primi e dei più importanti testi teorici del femminismo italiano, che conserva intatto il suo potenziale di rottura e di provocazione. Il pamphlet di Lea Melandri, che nasceva anche dall'esperienza della rivista "L'erba voglio", è una critica che investe al tempo stesso l'ordine economico e quello sessuale che, sostiene l'autrice, si implicano e si sostengono reciprocamente. La scoperta della contraddizione di sesso, dell'infamia originaria che segna la società patriarcale, diventa quindi il punto di partenza per mettere in discussione le forme consolidate e tradizionali dell'agire politico, quelle stesse che venivano irrise dal movimento del settantasette.

Storiella omosessuale
Di Dario Trento
Metà diario, metà storiella, questo libro è stato scritto per chiarificarsi nel cammino di liberazione.

È un documento in prima persona delle speranze, delusioni e aspettative di una certa fase del movimento gay, quella del " movimento del Settantasette ", nella ribollente Bologna .

A distanza di anni questo diario resta un curioso documento di un'abitudine esistente allora fra molti di noi, quella di " intellettualizzare " i problemi, complicando ciò che era semplice e coprendo la confusione di idee con un linguaggio inutilmente complicato.

Ma al di sotto di questo dettaglio, emerge qui la storia umana d'una persona alla ricerca di una definizione di ciò che è, in un momento storico molto preciso, di cui restituisce appieno il clima e il profumo.

Il racconto è quindi utile per chi studia la storia del movimento gay italiano, e interessante per la vicenda umana che testimonia.


I CONCERTI

Il primo concerto a cui stiamo lavorando (fine marzo, inizio aprile, in attesa di conferma dagli artisti) è con:

  • Stormy Six,
    Gli Stormy Six di Franco Fabbri. furono tra le prime band che si proposero di fare dischi e concerti in piena autonomia e che di questa indipendenza produttiva fecero un fatto politico: salivano sui palchi improvvisati delle feste del proletariato giovanile, nel tentativo di praticare le troppe teorie sulla "controcultura". Il gruppo proponeva discorsi sul passato e sul futuro, una ricerca sperimentale e sulle tradizioni, un accurato lavoro sul linguaggio.
    Un gruppo così politicizzato non poteva sopravvivere all'ubriacatura degli anni Ottanta: gli Stormy Six divennero "anacronistici", in totale distonia con lo spirito del tempo.
    Nel trentennale dell'11 marzo 77, abbiamo pensato di chiamare a Bologna gli Stormy Six. L'intenzione è opposta al revival. L'opposto di quelle nostalgie zuccherose per-quando-eravamo-giovani, che pure muovono grandi interessi commerciali. Certo, farà piacere risentire dal vivo Biglietto del tram (1975), con il violino di Carlo De Martini e la voce di Umberto Fiori a trascinare l'inno di Stalingrado, i brividi per quelle strofe in rima: " Sulla sua strada gelata / la croce uncinata lo sa / d'ora in poi troverà / Stalingrado in ogni città". Un momento, suo malgrado, irripetibile.
    Ma gli Stormy Six fecero molto altro. Ricercando notizie sulle evoluzioni della formazione milanese, non mancano le sorprese: non sappiamo quanti si ricordano che nel '67 fecero i supporter alla prima tournée italiana dei Rolling Stones; che nella fase beat, incisero cover degli Small Faces e della Creedence Clearwater Revival; oppure, che nell'80 Macchina Maccheronica vinse il premio della critica discografica tedesca come miglior LP rock dell'anno (davanti ai Police).
  • Gianfranco Manfredi
    Gianfranco Manfredi è stato uno dei cantautori più ascoltati tra i giovani dei movimenti degli anni Settanta (corrente ironico-militante). Ha pubblicato undici album "personali" ed ha partecipato come autore ad una notevole mole di lavori di altri artisti. Ha inoltre pubblicato nove romanzi, sette racconti, innumerevoli articoli sui temi più disparati. Ma non basta. E' stato di volta in volta sceneggiatore, attore, soggettista, musicista, regista in ben venticinque tra film, sceneggiati ed opere teatrali, senza contare che, per non rischiare di annoiarsi, firma soggetto e sceneggiatura di un tot di fumetti.
    Album personali (autore e interprete):
    • 1974 - La crisi (LP) (Spettro)
    • 1975 - Liberiamo / Questa casa non la mollerò (45) (La Poiana)
    • 1976 - Ma non è una malattia (LP e 45) (Ultima Spiaggia )
    • 1977 - Zombie di tutto il mondo unitevi (LP e 45) (Ultima Spiaggia)
    • 1978 - Pensierini / Noi boa ( 45 ) (Ultima Spiaggia)
    • 1978 - Biberon (LP) (Ultima Spiaggia)
    • 1979 - Liquirizia (colonna sonora film) (LP) (Philips)
    • 1981 - Gianfranco Manfredi (LP e MC) (Philips)

    La sua canzone "Ma chi ha detto che non c'è" è stata il brano cult del movimento del '77

    Sta nel fondo dei tuoi occhi
    Sulla punta delle labbra,
    sta nel corpo risvegliato
    nella fine del peccato
    Nelle curve dei tuoi fianchi
    Nel calore del tuo seno
    Nel profondo del tuo ventre
    Nell'attendere il mattino.
    Sta nel sogno realizzato,
    sta nel mitra lucidato.
    Nella gioia e nella rabbia,
    nel distruggere la gabbia
    Nella morte della scuola, nel rifiuto del lavoro
    Nella fabbrica deserta, nella casa senza porte
    Sta nell'immaginazione, nella musica sull'erba,
    sta nella provocazione, nel lavoro della talpa,
    nella storia del futuro , nel presente senza storia,
    nei momenti di ubriachezza, negli istanti di memoria.
    Sta nel nero della pelle, nella festa collettiva,
    sta nel prendersi la merce
    Sta nel prendersi la mano, nel tirare i sampietrini,
    nell'incendio di Milano,
    nelle spranghe sui fascisti nelle pietre sui gipponi
    Sta nei sogni dei teppisti
    e nei giochi dei bambini,
    nel conoscersi del corpo,
    nell'orgasmo della mente,
    nella voglia più totale,
    nel discorso trasparente.
    Ma chi ha detto che non c'è.
    Sta nel fondo dei tuoi occhi
    Ma chi ha detto che non c'è .
    Sulla punta delle labbra
    Ma chi ha detto che non c'è '.
    Sta nel mitra lucidato
    Ma chi ha detto che non c'è '.
    Nella fine dello Stato
    C'è, sì c'è
    Ma chi ha detto che non c'è.
  • Claudio Lolli
    Uno dei cantautori più politicizzati degli anni 70, nato a Bologna nel 1950. Claudio Lolli, schivo, problematico, innamorato delle atmosfere desolanti tristi e malinconiche, è abile nel mettere in musica le delusioni e il pessimismo di un'epoca generazionale.
    Ci sono tre periodi che caratterizzano la sua musica.
    Il primo periodo che va dal 1972 al 1975, dove il cantautore bolognese compone le sue canzoni con pochi arrangiamenti e con la prevalenza della sola chitarra acustica, raccontando canzoni intorno ai temi dell'amicizia, dell'ecologia, delle angosce generazionali, e denunciando in modo ironico sulla società di allora.
    Il secondo periodo, quello che lo rende il simbolo, il più chiaccherato, il più suonato degli anni del movimento del 77, il periodo che va dal 1975 al 1977. Un periodo in cui Lolli arricchisce gli arrangiamenti con sezioni di fiati e percussioni e per la prima volta gira in tour con un nutrito numero di musicisti, un esempio che verrà poi seguito da altri cantautori. Un disco bellissimo che inizia con Ho visto anche degli Zingari Felici, contiene canzoni come Agosto , una canzone che racconta della strage ...della bomba che fu messa sul treno Italicus, che esplose nella galleria di San Benedetto Val di Sambro, poi Piazza bella piazza, anche questa canzone molto bella e ben musicata.
    " Ho visto degli zingari felici " nasce come ballata alla fine di giugno del 1975, come conseguenza e tentativo di adeguamento e rinnovamento espressivo nei confronti della nuova e più dinamica situazione politica che, secondo gli autori, richiede nuovi e più avanzati livelli di intervento anche in campo di elaborazione culturale. Nella sua parte letteraria la ballata è una specie di storia affettiva di una piazza e delle evoluzioni che il rapporto tra noi e questa subisce nel corso di un determinato periodo (un anno?) sempre più facendosi organico e importante. Dove la piazza (che nell'occasione è Piazza Maggiore di Bologna) rappresenta non solo tutte le piazze d'Italia, che in questo anno hanno vissuto una notevole crescita di "crucialità" anche culturale, ma in generale lo spazio aperto, politico, che rompe i contorni di isolamento che il riflusso degli ultimi anni aveva in parte ricreato. La piazza simboleggia una nuova spinta al concreto operare politico, un nuovo ritrovarsi insieme in modo non artificioso nè frustrante, a festeggiare senza illusioni e trionfalismi, ma pur sempre a festeggiare, una vittoria reale e popolare.
    Nel disco Disoccupate le strade dai sogni ci sono canzoni dal solito Lolli triste e malinconico, canzoni come Incubo Numero Zero, Alba Meccanica, Socialdemocrazia . In Extranei altre canzoni memorabili "Come un Dio Americano" e "Il Ponte".
    Nel terzo periodo, Lolli esce dalla scena l'artista rallenta il passo disografico e patisce una certa crisi della canzone d'autore e con l'album Antipatici Antipodi mette in evidenza capacità di sintesi liriche e ottimi arrangiamenti musicali. La copertina dell'album è opera di Andrea Pazienza e nel disco troviamo delle canzoni bellissime come Notte Americana, Villeneuve e Formula Uno scritta con Roberto Roversi.

Stiamo poi lavorando a un secondo concerto con i gruppi musicali bolognesi protagonisti dell'evento rock nel 1977 al palasport di Piazza Azzarita.

SEGUIRANNO COMUNICATI DI AGGIORNAMENTO SUI VARI EVENTI


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