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Per i 25 manifestanti richiesti 225 anni di carcere

Il 17 novembre tutte/i a Genova

Comunicato di Vag61 - Officina dei media indipendenti in merito alle condanne richieste per i venticinque manifestanti sotto processo a Genova: 225 anni complessivi di carcere e due milioni e mezzo di risarcimento. Il 17 novembre si torna a Genova...
26 ottobre 2007

Si è conclusa con la richiesta ad oltre due secoli di condanne la requisitoria dei Pubblici Ministeri Canciani e Canepa contro i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio per la legittima resistenza opposta alla violenza omicida delle bande armate dello Stato durante il G8 di Genova. L'avvocatura dello stato, inoltre, chiede ai 25 un risarcimento di due milioni e mezzo di euro per danni d'immagine.

Si riafferma così il teorema della guerra globale permanente che affida alla sovranità limitata degli stati nazionali il controllo e la repressione dei movimenti antagonisti e del conflitto sociale.

In ambito locale, nelle metropoli e sul territorio, i precetti del potere unico sovranazionale sono declinati dagli amministratori, di destra o sinistra senza distinzione, tramite politiche sicuritarie repressive finalizzate ad annichilire ogni forma d'insorgenza elargendo condanne pesantissime, soprattutto ai militanti più giovani.

Bologna, come sempre in prima linea nella "sperimentazione" di nuove forme di controllo sociale, ha trovato nel sindaco/sceriffo Cofferati l'inflessibile interprete del più becero e ottuso legalitarismo.

Aggravante di eversione usata come una clava, dall'asse Comune/Procura
della Repubblica, nei confronti delle lotte contro il caro vita e il copy right.

Galera senza condizionale, anche a chi è incensurato, per chi scrive sui muri rivendicando la liberazione di compagni arbitrariamente arrestati.

Chiusura a raffica degli spazi sociali autogestiti.

Lotta alla povertà, sbandierata demagogicamente dal centro sinistra, trasformata in guerra ai poveri.

L'ultima frontiera della guerra a bassa intensità contro il dissenso sociale viene combattuta contro i cittadini che si organizzano, in maniera trasversale, per la difesa dei propri territori.

E' un'intimidazione chiara quella che proviene dalla Procura di Genova alla vigilia della ripresa delle lotte contro la base NATO Dal Molin a Vicenza.

Per questo, come sempre, più di prima, non ci faremo intimidire e saremo in migliaia a fermare le ruspe a Vicenza, come saremo in migliaia a manifestare il 17 Novembre a Genova, per non dimenticare l'omicidio di Carlo, le torture di Bolzaneto e la macelleria della Diaz.

Vag61 - Officina dei media indipendenti

Vai alla featuredi Zic.it Le poltrone cambiano, l'ingiustizia resta

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