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Venerdì 18 dicembre 2009, dalle ore 21.30 a Vag 61

"Il giorno in cui la notte scese due volte"

Alberto Mercuriali, la locandina del film
Dopo il "manifesto di denuncia" degli "amici di Alberto", a due anni dalla tragica vicenda del "28enne agronomo castrocarese" suicidatosi per essere stato "sbattuto in prima pagina" additato come consumatore e spacciatore di droga, un film-documentario che narra la cronaca "nuda e cruda" di una vita spezzata; che ripercorre gli eventi attraverso la reazione civile della gente comune; che raccoglie dal vivo le testimonianze dei genitori e degli amici sul profilo umano di una giovane persona tradita da un sistema implacabile; un film di indagine che si interroga sul rapporto fra stampa, diritto e dovere di cronaca e tutela della dignità personale e della privacy, ma in particolare, un film dove, per la prima volta, parlano i giornalisti autori di quello "scoop" dettato da una conferenza stampa ufficiale dei carabinieri; un'inchiesta che è anche, e soprattutto, la riflessione autocritica di una giornalista che quel "pezzo" lo scrisse accorgendosi in seguito che dietro la "notizia" c'era una vita umana con una propria identità personale con tutte le sue debolezze, le sue convinzioni etiche ma anche con tutte le sue aspettative legittime di futuro!

UNA "POSSIBILE/IMPOSSIBILE" RECENSIONE!
"Il giorno in cui la notte scese due volte" potrebbe essere il titolo di un serial televisivo americano del genere "mistery" con una trama del tipo un'eclisse totale di sole, imprevista e inaspettata, sorprese a metà giornata l'esistenza di un piccola e periferica comunità di provincia. Come in un presagio infausto si verificò una battuta d'arresto nello scorrere quotidiano degli eventi che fece precipitare nello sconcerto la mente e il cuore di quanti dovettero appuntare nel loro calendario, per non dimenticare, il giorno in cui la notte scese due volte.
Oppure potrebbe essere il titolo di una puntata di "Criminal Minds" o la tematica di una trasmissione televisiva d'investigazione giornalistico-poliziesca del tipo "blu notte" o "telefono giallo" di quelle che si occupano degli altri, diversi ma uguali di quelli che spariscono improvvisamente e che destano tanto interesse da parte di spettatori alla ricerca del sensazionale. Potrebbe anche essere uno speciale di "chi l'ha visto", la nota trasmissione televisiva, osservatorio delle trasformazioni antropologiche del nostro Paese.
Potrebbe anche essere il titolo di un nuovo romanzo "noir" all'italiana dell'ultima generazione. O forse, più opportunamente, potrebbe essere un "horror psicologico" che narra l'improvvisa scomparsa degli autori de il regno dell'ombra, il famoso "libro-game" che indaga l'impenetrabile alla luce della ragione e della scienza, dove i morti uccidono i vivi e mostri orribili emergono dalle viscere della terra. Così, come in un rovesciamento di ruoli, gli autori potrebbero essere stati vittime essi stessi, di mostruosi eventi simili a quelli immaginati nelle loro serie letterarie.
Purtroppo per noi, il giorno in cui la notte scese due volte è invece il racconto di una storia di vita vera, reale, drammaticamente reale.
Una storia che attraverso il filo della memoria ripercorre una vicenda che da reale diventa surreale!
“Il giorno in cui la notte scese due volte” è diventato un film di inchiesta con una trama possibile tra l'indagine giornalistica e il racconto narrativo ... dove il protagonista principale non compare direttamente nella vicenda che è invece narrata da vari testimoni come fossero delle "voci fuori campo".
Fra queste "voci" anche quelle, inedite, di chi, per mestiere, si fece carico di divulgare attraverso la stampa locale le fonti ufficiali per mettere in prima pagina un sensazionale "fatto di cronaca". Anche questo narrato come la trama di un romanzo di fantasy, dove l'identità del protagonista involontario è "celata" nei suoi dati essenziali, ma resa evidente dal contorno di indizi. E come in un romanzo di fantasy un "fatto di cronaca giudiziaria" viene narrato con la stessa enfasi, con prologhi imprevisti, sviluppi inaspettati e con colpi di scena.
Così, in nome della "libertà di stampa", ma non certo "in nome del popolo italiano"; per "dovere di cronaca", ma non certo per l'esercizio educativo dei lettori; per rispetto alla riservatezza, ma non certo per la tutela della discrezionalità; si è sbattuto il MOSTRO in prima pagina senza invece considerare che l'anonimo agronomo castrocarese potesse essere un AGNELLO sacrificale da immolare per una causa incomprensibile quindi insensata.
Dell'involontario e inconsapevole protagonista resta solo un'istantanea che traspare fra un'alba e un tramonto, come nella visione del celebre "impero della luce" di Magritte. Il volto composto è ripreso nel momento in cui affronta, con intensità, così come si deduce dalla sua espressione, il momento della sua massima aspirazione personale e professionale, la discussione della sua tesi di laurea in agronomia.
Alberto Mercuriali, il giorno della discussione della sua tesi di laurea
Altre informazioni le potrete trovare sul sito
http://www.amicidialberto.org/

E’ possibile vedere il trailer del film a questo link
http://www.amicidialberto.org/index.php?title=IL_GIORNO_IN_CUI_LA_NOTTE_SCESE_DUE_VOLTE

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