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Sabato 12 dicembre'09 dalle 20,30 in via Paolo Fabbri 110

Queremos mas: festa per gli operatori sociali

OPERATORI SOCIALI Queremos Mas
movimento indipendente per la sopravvivenza!
Sabato 12 dicembre 2009
ore 20,30
al Vag 61
in Via Paolo Fabbri 110
GRANDE FESTA
dedicata e rivolta a tutte le operatrici e operatori che lavorano nel privato sociale di Bologna e dintorni.
Buffet a base di riso palestinese e cous cous marocchino a cura dell’Ass. Culturale italo/araba Annassim (ma portate qualcosa da mangiare anche Voi).
Musica da tutto il mondo con DJ set rock, funky, blues, reggae

IL CONTESTO DA CUI VENIAMO
pulp sociale E’ da tempo che incontrando colleghi e colleghe sui luoghi di lavoro e in realtà specifiche (sindacati di base, centri sociali, associazioni…) sempre più si condivide il bisogno di sapere e capire chi sono gli altri che come noi lavorano nel sociale (settore “minori”, “handicap”, “devianza sociale”, “ tossicodipendenza”, Assistenza di base agli anziani, “immigrazione”, formazione…), incontrarli e condividere esperienze e analisi sulla complessità della situazione che non è solo quella lavorativa ma una “condizione sociale impoverita” dentro la quale siamo ormai tutti inscritti.
Ciò che si avverte è un disagio a più livelli: quello individuale che ci vede frammentati, disgregati e senza valenti punti di riferimento gruppali, culturali/sociali dove ritrovare una collocazione seria; quello ideologico/teorico che non trova riscontro in teorie socio/educative forti, che riflettono la debolezza del momento storico di trasformazione e crisi. Teorie che magari propongono strategie di lavoro critico (educativo) atte all’autonomia ed al cambiamento , alla capacità critica individuale ma che nella pratica non possono essere applicate poiché ciò che viene chiesto, alla fine mira solo al controllo sociale se non al puro badantato.
Un altro livello di disagio riguarda necessariamente i rapporti di potere sul lavoro laddove si è fortemente ricattabili, mobilizzati e moltiplicati in più identità ( talvolta educatore, talvolta ass.di base, talvolta psicologo o assistente sociale quando non addirittura “parente”….) e dove i tempi lavorativi sovrastano i tempi di vita personale senza rispetto, in nome “dell’aiuto” al prossimo ( richiamando un valore/senso di colpa molto cattolico) nullificando e rendendo invisibile la propria identità di operatore e invalidando percorsi di sperimentazione di nuove strade di intervento sociale veramente incisivo.

COME RENDERCI VISIBILI E I NOSTRI OBIETTIVI
Questo rappresenta il contesto di partenza che ci fa pensare l’urgenza ormai di rendersi “visibili” e riconoscibili attraverso forme autorganizzate di movimento ( anche di pensiero) e aggregazione. E’ necessario avere e/o rinforzare un pensiero critico su quanto ci accade all’interno delle nostre realtà di lavoro che riguardano una fetta del “sociale” su cui interveniamo e su cui abbiamo forme di responsabilità. Urge avere maggiori strumenti per controbattere con forza le direzioni ideologiche imposte ( a volte in modo molto sottile) dall’organizzazione aziendale specifica ( cooperative, lega…). E’ fondamentale la partecipazione a più livelli come grimaldello per aprirci verso un cambiamento del nostro stato, per non subire quasi senza accorgersene, per non lamentarci e basta.
Dunque promuoviamo un primo momento di incontro il 12 dicembre 2009 al Vag61 attraverso una festa dove con leggerezza ( contrastando la pesantezza del nostro tipo di lavoro) vogliamo esprimere che non ci basta, che vogliamo di più quando siamo costretti ad avere sempre di meno ( meno soldi, meno strumenti di lavoro, meno riconoscimenti, meno formazione, meno posti di lavoro, meno comunicazione, meno fiducia….pagando direttamente una crisi economica che non è nostra) con l’intesa che la “festa” sia un primo momento dopo il quale seguiranno altre iniziative ( altre feste, incontri, seminari, spettacoli, mostre…) e lanciamo la proposta di costituire un “movimento” di autogestione fatto di educatori e operatori del privato sociale, per l’organizzazione di tutto questo.

Queremos mas: un gruppo di educatori di alcune cooperative bolognesi

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